venerdì 17 aprile 2015

Il nuovo militarismo: a chi giova?

Il militarismo e le spese militari sono ovunque in aumento, nel momento in cui la propaganda della nuova Guerra Fredda sembra dare i primi frutti. Le nuove "minacce" così tanto reclamizzate recano grandi profitti agli appaltatori militari e alla rete di think tank da loro pagata per produrre la propaganda in favore della guerra.
Ecco giusto pochi esempi:
Il governo tedesco ha annunciato la scorsa settimana che avrebbe acquistato altri 100 carri armati "Leopard": un incremento del 45 per cento nell'inventario del paese. La Germania aveva notevolmente ridotto il suo numero di carri armati poiché la fine della Guerra Fredda aveva comportato la fine di qualsiasi minaccia di un'invasione di terra dell'Europa da parte sovietica. Il governo tedesco ora sostiene che questi cento nuovi carri armati, che possono costare quasi mezzo miliardo di dollari, siano necessari per rispondere alla nuova intraprendenza russa nella regione. Non importa che la Russia non abbia né invaso né minacciato alcun paese della regione, tanto meno un paese membro della NATO.
Il bunker nucleare statunitense risalente all'epoca della Guerra Fredda e collocato sotto Cheyenne Mountain, in Colorado, rimasto del tutto chiuso durante i 25 anni successivi alla caduta del muro di Berlino, è stato riportato in vita. Il Pentagono ha impegnato quasi un miliardo di dollari per adeguare l'impianto al precedente livello operativo risalente ai tempi della Guerra Fredda. Il contractor statunitense della difesa Raytheon sarà il primo beneficiario di questo appalto. Raytheon è uno dei principali sponsor finanziari di certi think tank come l'Institute for the Study of War (Istituto per lo Studio della Guerra, ndt), che sfornano continuamente propaganda filo-bellica. Sono sicuro che questi grossi contratti rappresentino un buon rendimento dell'investimento.
La NATO - che a mio avviso avrebbe dovuto essere chiusa dopo che la Guerra Fredda si era conclusa - a sua volta sta ottenendo un proprio costosissimo aggiornamento. L'Alleanza ha commissionato una nuova sede a Bruxelles, in Belgio, nel 2010, che dovrebbe essere completata nel 2016. L'edificio si presenta come un artiglio orrendo, e il costo finale - se mai sarà finito - ammonterà a ben più di un miliardo di dollari. Ossia oltre il doppio di quanto originariamente preventivato. Che inutile spreco! C'è forse da stupirsi se i burocrati e i generali della NATO cercano continuamente di terrorizzarci con le favole sulla nuova minaccia russa? Hanno bisogno di giustificare i loro piani di espansione!
Allora, chi è il vero nemico? I russi?
No, il vero nemico preso di mira è il contribuente. Il vero nemico è la classe media e i settori produttivi dell'economia. Noi siamo le vittime di questa nuova spesa militare fuori controllo. Ogni dollaro o euro speso in una minaccia artificiosa è un dollaro o un euro tolto dell'economia reale e sprecato in keynesismo militare. Si tratta di un dollaro rubato da un piccolo imprenditore e che non sarà investito in innovazione, né destinato alla ricerca per combattere le malattie, e nemmeno donato a enti di beneficenza che aiutino i bisognosi.
Uno dei miti più onnipresenti e pericolosi del nostro tempo è che le spese militari vadano a vantaggio di un'economia. Ciò non potrebbe essere più lontano dalla verità. Tale spesa avvantaggia un sottile strato di élites ben ammanicate e ben remunerate. Distoglie risorse scarse destinate a soddisfare le esigenze e le aspirazioni di un popolo e le canalizza verso la fabbricazione di mezzi di distruzione. I costi possono essere nascosti dal fatto che le banche centrali stampano moneta, ma sono alla fine concretizzati nella costante distruzione di una valuta.
Le élites sono terrorizzate dal fatto che la pace possa finalmente scoppiare, il che sarà un male per i loro profitti. Questo è il motivo per cui stanno cercando di affossare l'accordo sull'Iran, impedire il disgelo con Cuba, scatenare un nuovo "Terrore Rosso" proveniente da Mosca. Non dobbiamo farci ingannare nel credere alle loro bugie.

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