giovedì 22 gennaio 2015

Renzi da Davos conferma che suo sarà governo delle banche

"Le banche sono centrali per un'economia, ma l'Italia non si concentra sulle banche". Lo ha dichiarato il premier Matteo Renzi dal World Economic Forum di Davos, in una intervista di Julia Chatterley trasmessa su Class-Cnbc.
Sulla Bce il primo ministro ha detto che rispetta l'indipendenza dell'istituto ma "è tempo di investire in una diversa idea di Unione Europea". Con le giuste leadership e politiche es, l'Europa può essere un posto che dà al mondo un messaggio di innovazione nell'economia e nella cultura delle idee".
Citando l'inflazionata locuzione latina 'carpe diem', Renzi ha detto che il miglior momento per l'Italia non è ieri, bensì domani.
Il decreto di emergenza sulle banche appena approvato, che aumenterà la concorrenza e faciliterrà le operazioni di takeover e consolidamento nel settore bancario, si basa sul presupposto "che finalmente se investi in Italia non ti devi più preoccupare dei giudici o del fisco; ora si può investire". In Italia, ha proseguito Renzi, "purtroppo abbiamo perso l'opportunità di realizzare una riforma bancaria tre anni fa".
Per effetto della riforma, dieci Popolari diventeranno Spa. "Abbiamo deciso in Consiglio dei Ministri di cancellare le regole che riguardano le banche popolari. In Italia c'è questo sistema delle banche che è molto vicino ai mercati internazionali. Ora per legge 10 di esse saranno costrette a diventare delle Spa. In questo modo potranno essere più vicine ai mercati internazionali", prosegue il premier che definisce la riforma "un cambio radicale al nostro sistema tradizionale".
"Quando la crisi ha mostrato i primi segnali", ha spiegato il premier, "tanti Paesi, come per esempio la Germania, la Spagna e l'Inghilterra, hanno deciso di cambiare sistema bancario del loro Paese. Berlusconi, Monti ed Enrico Letta non lo hanno fatto, e io rispetto la loro decisione, ma in un sistema sano e positivo la prima scelta da fare in termini di riforme è quella bancaria".
Renzi ha chiosato ricordando che "io vengo da Firenze, la mia città è diventata una città incredibile non per la qualità degli artisti ma per la presenza del sistema bancario, che ha creato le basi per la cultura, per l'arte, per lo sviluppo di queste attività. Le banche sono assolutamente centrali per un'economia".
C'è tanto business nella girandola di incontri che il premier Matteo Renzi avrà al forum di Davos a margine del suo intervento pubblico delle 11.30. Fittissima l'agenda del premier che questa mattina vedrà il ceo di Bank of America, Brian Moynihan, il ceo di Royal Dutch Shell Ben Van Beurden, il ceo di At&t Randall Stephenson, il ceo di Ubs Sergio Ermotti e il chair dell'azienda farmaceutica Merck, Karl Ludwig Kley. Dopo il suo speech alla sessione plenaria dedicata alle leadership del cambiamento e introdotta da Klaus Schwab, Renzi nel primo pomeriggio avrà un incontro con Lakshmi Mittal e con il Coo di Facebook Sheryl Sandberg.
Renzi nel pomeriggio prima di lasciare la località svizzera, vedrà anche il presidente e Ceo di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, mentre a margine dei bilaterali Renzi si è intrattenuto per un caloroso e rapido scambio di battute con l'ex premier britannico Gordon Brown che gli ha sottolineato come nei confronti del premier italiano ci siano grandi attese.
Prevista poi la partecipazione al Business Interaction Group in Italy con imprenditori stranieri ed italiani (tra questi ultimi, Marcegaglia, Illy, Alessandri, Colao, Messina, Starace e Merloni) all'International Media Council che vedrà riuniti editori da tutto il mondo. E, prima di lasciare Davos, Renzi incontrerà, con il presidente del Coni Malagò, il presidente del Cio Thomas Bach in un vertice in cui si parlerà della candidatura italiana alle Olimpiadi del 2024.

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