lunedì 20 aprile 2009

IL TERREMOTO E LE POLEMICHE

Il tragico terremoto che ha colpito l'Abruzzo circa due settimane fa ha lasciato sul campo, oltre che numerosi morti, feriti e distruzioni, anche numerose polemiche verso la Protezione Civile ed i soccorsi che a giudizio di alcuni sono stati tardivi ed intempestivi.
A proposito di questo argomento io penso che una nazione importante come è l'Italia a livello europeo e mondiale non debba cadere in queste bassezze e polemiche da bar quando i morti sono ancora caldi, ma unire tutta la nazione ed aiutare compattamente la popolazione abruzzese così duramente colpita dalla sciagura del terremoto; le polemiche eventualmente potranno essere fatte a posteriori, a emergenza finita, a boccie ferme ma ora no!
Devo dire che per una volta le forze politiche hanno fatto quadrato e gioco di squadra, se così si può dire, tutti gli schieramenti hanno tentato di abbandonare le sterili polemiche politiche, (a parte alcune passarelle di politici nelle zone terremotate....) mentre ha deluso molto di più lo sciacallaggio mediatico di certe trasmissioni televisive, certi giornalisti che speculano sulla disgrazia, la voglia dello scoop anche di fronte a questa tragedia..si pensi al Tg1 che si vantava di avere fatto il boom degli ascolti nel giorno del terremoto, oppure alle sciocche domande poste da alcuni giornalisti ai poveri terremotati.
La professionalità di certe testate giornalistiche lasciano a mio parere molto a desiderare, e mi spiace dirlo stavolta mi ha deluso anche Santoro con le sue polemiche sulla protezione civile che parevano molto ideologizzate e fine a se stesse.
La televisione italiana insomma ci ha fatto una brutta figura, speriamo che la qualità della nostra informazione migliori perchè una nazione importante come l'italia non merita certo giornalismo.

mercoledì 1 aprile 2009

IL BERLUSCA COMUNISTA

Con il recente congresso del 27-28-29 Marzo è nato ufficialmente il PDL, frutto dell'unione di Forza Italia e di An più altri piccoli partiti cespugli del CentroDestra, che ambisce a diventare, a detta del fondatore nonchè capo Silvio Berlusconi, la più grande forza moderata....del paese.
Se devo dire la verità la nascita di questo soggetto mi lascia molto perplesso sin dalle origini cioè dal predellino di un auto in piazza tra la folla urlante e con un Berlusconi in versione populista ai massimi livelli. Credo che un partito di queste dimensioni si debba costruire in ben altra maniera.
Il PDL, diciamoci la verità, è un partito di un uomo solo al comando, del padrone e dei dipendenti, verticistico, quasi staliniano, dove Berlusconi fa il bello ed il cattivo tempo, non si muove foglia senza che il capo decida e i camerieri ubbidiscono, direi che non c'è democrazia interna, direi che è un partito spot.
Ecco perchè penso, provocatoriamente, che Berlusconi è comunista, perchè la struttura del partito è uguale a quello della vecchia nomenclatura sovietica da lui tanto odiata, e l'acclamazione con cui è stato eletto alla Presidenza del partito il buon Silvio fa venire in mente le adunate di piazza comuniste o fasciste decidete voi.
Oserei dire che è presente pure il cosidetto culto della personalità per Re Silvio dal suo popolo, insomma di liberale vedo ben poco onestamente! Aggiungiamoci anche la perenne denigrazione per l'avversario da parte dei burattini del premier e il conflitto d'interessi ed il gioco è fatto.
Inoltre gli slogan e le idee fondative del neonato PDL sono vecchi, superati, non attuali, sono sempre quelli del 1994 della discesa in campo, cioè la difesa della libertà (non si sa bene da quale pericolo imminente), la lotta contro il regime dei comunisti (che in italia non hanno praticamente quasi mai governato), non ricordando che la coalizione di centro destra ha governato per 7 anni dal '94 ad oggi e di liberale non ha fatto nulla, anzi Berlusconi si è arricchito ed è diventato il più grande monopolista d'Italia.
Credo quindi che il PDL sopravviverà sino a quando sarà in campo Berlusconi e sarà destinato al dissolvimento, come tutti i partiti personali.., non appena egli uscirà di scena.